È il caso di Onizuka Kumako, una donna dalla personalità dirompente e irascibile sospettata di aver ordito l’omicidio dell’anziano marito, appena tre mesi dopo la stipula di cospicue assicurazioni sulla vita di lui.

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Avvocati indagati dalla procura, additati nei contesti criminali di essere possibili esecutori materiali di omicidi… insomma.

Lui sa benissimo di avere la coscienza sporca. E sa che Kumako non è una che le manda a dire. Anzi, è più facile che gli mandi la yakuza a casa. Lo sa ed ha paura. Ecco perché lo troviamo alla wonderful pronto advert uccidere un avvocato che, a dispetto delle sue aspettative, sta semplicemente facendo il suo lavoro. Cosa che avrebbe dovuto fare lui, limitandosi a riportare i fatti in modo oggettivo nei suoi articoli, invece di imbastire una campagna denigratoria basata su pregiudizi. Questo dovrebbe essere il compito di un giornalista. Il condizionale è d'obbbligo, visto che ormai sono pochi i giornalisti che mantegono questo tipo di etica. Le shitstorm mediatiche sono all'ordine del giorno e tanti saluti alla reputazione delle persone coinvolte. Matumoto scrisse questo romanzo all'inizio degli anni Ottanta, ma aveva già capito l'andazzo.

Questa volta i riflettori sono puntati sulla figura del giornalista e sul potere manipolatorio dei mezzi di comunicazione. La nostra imputata, Onizuka Kumako è in carcere, accusata di aver inscenato un incidente e di aver orchestrato la morte del marito for every poter riscuotere il premio delle assicurazioni sulla vita stipulate solo sei mesi prima. La donna (che, cosa molto interessante, non vediamo mai in prima persona, vediamo solo persone che parlano di lei) continua a professarsi innocente, ma è comunque vittima di una campagna denigratoria sequestro giudiziario e conservativo da parte della stampa.

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Lo testimonia la recente (2013) relazione conclusiva dei lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

Per essere un libriccino di appena 133 pagine, la trama è molto lenta, troppo spesso ripetitiva, all’inizio si ha l’impressione di macinare capitoli senza mai fare effettivamente progressi nella storia.

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Bene bene, Matsumoto colpisce ancora, è proprio il caso di dirlo. "Il dubbio" è un romanzo brevissimo che si legge molto velocemente, ma che lascia diversi spunti di riflessione. La componente secret è quasi irrilevante.

A questo punto, se è vero che tre indizi fanno una prova, potremmo comunque ritenere che pur non trovandoci di fronte advert una prova, siamo di fronte al fondato dubbio che ci sia qualcosa che non torna.

Polizia di Stato: la tempestività del soccorso in un grave incidente stradale permette ad un uomo di recuperare un braccio 

Una donna dal passato legalmente discutibile viene sospettata dell'omicidio del marito. La macchina su cui viaggiavano entrambi è finita in un lago e solo lei è riuscita a liberarsi e salvarsi, mentre il marito è morto annegato. Ma chi guidava l'car?

In Italia il povero musicista sarebbe in galera for every aver registrato la conversazione senza chiedere il permesso all’interlocutore e aver diffuso il tentativo di corruzione ????